n o t i z i e

review
Intervista al Prof. Gattinoni: 27 Mar. 2020
Si riporta qui di seguito la pagina di quotidiano con l'intervista al Prof. Luciano Gattinoni con evidenziati due paragrafi.
27 MARZO 2020

review
COVID-19: 26 Mar. 2020
Alcune considerazioni sull’epidemia di Coronavirus alla luce dei principi MIMMS
Gli avvenimenti accaduti, e in corso di svolgimento, a seguito dell'epidemia dovuta alla diffusione del COVID-19, spingono a condividere alcune osservazioni - basate sui principi di gestione di una emergenza sanitaria complessa, come delineati nel MIMMS - riguardo la risposta del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale.
Unico obiettivo di queste considerazioni è elencare alcune prime “Lessons learned”, che si spera possano servire ad evitare gli errori individuati, qualora simili evenienze si ripresentassero in futuro.
La gestione di un'emergenza complessa è sempre un compito da equilibristi e le decisioni che si devono prendere spesso devono essere rimodulate alla luce della continua rivalutazione del progredire dell'emergenza.
Tuttavia, se gli errori in corso d'opera vanno sempre necessariamente messi in conto, è sempre atteggiamento colpevole non voler imparare dai propri errori o minimizzare la continua necessità ed esigenza di formare e addestrare coloro che potrebbero essere chiamati a prendere tali decisioni.
Un audit vero e proprio, più esaustivo, è futuro, doveroso, compito di chi ha avuto responsabilità gestionali in questa emergenza complessa di interesse sanitario e ALSG-Italia confida esso verrà condotto con mente aperta nei mesi successivi, dopo la dichiarata conclusione dell’evento tuttora in corso.
Pianificazione
Nonostante il preavviso dato dall’insorgenza dell’epidemia in Cina, che ha anticipato di qualche settimana la comparsa del contagio in Italia, non sembra esserci stata a livello Regionale, Aziendale, né tantomeno Nazionale, una pianificazione concreta che consentisse di prepararsi all’arrivo del virus (allestimento di scorte, preparazione del personale, comunicazione alla popolazione, identificazione di eventuali strutture per l’isolamento esclusivo degli infetti, necessità pianificata di posti letto aggiuntivi di Terapia Intensiva, ecc.)
Comando e Controllo
Inizialmente le iniziative sono state gestite dalle singole Regioni, pur se sulla base di documenti di direttiva nazionale, senza un concreto coordinamento operativo, salvo poi assistere ad una “marcia indietro” che ha riportato la catena di comando al livello nazionale, con sconcertanti episodi di comunicazione distorta o quanto meno “rivista” da parte di alcuni vertici regionali (misure troppo tardive o troppo restrittive, dichiarazioni in contrasto con le direttive nazionali - puntualmente smentite alcune ore dopo - iniziative autonome delle singole regioni, ecc.).
Sicurezza
Scarsi gli interventi iniziali a livello del personale sanitario (ma anche più avanti nel tempo, in particolare in alcuni siti “caldi”).
Piuttosto discutibile inoltre, la politica di limitarsi a creare dei reparti di isolamente all’interno dei singoli ospedali (anche qui, senza pianificazione e rincorrendo tardivamente l’esplosione dei contagi).
Nei primi giorni, in alcuni importanti “hub” regionali veniva comunicato al personale che “non era necessario, a parte in casi particolari sospetti o accertati” usare la mascherina (risparmio? paura di creare panico?), con il risultato di confinare poi a casa centinaia di operatori.
L'esigenza di controllare "tutti" i punti di accesso degli ospedali è stata valutata tardivamente se non spesso inizialmente nemmeno presa in considerazione.
Comunicazione
Vero anello debole della catena: non coordinata, talvolta utilizzata a fini di ritorno politico, lasciando la parola ed esperti del settore che in alcuni casi esponevano idee divergenti - tutto questo ha creato confusione non solo nella popolazione, ma anche all’interno del mondo della Sanità.
L’assalto degli utenti alle CO 112 o 118 nei primi giorni del contagio ha creato seri problemi di gestione del flusso di pazienti, causando ritardi nelle risposte per patologie tempo-dipendenti.
Valutazione
Lasciata al bilancio dei contagi quotidiani, in quanto, per mancanza di corretta pianificazione, era governata dalla speranza che il virus non si diffondesse esponenzialmente come invece (e prevedilmente, dalle analisi epidemiologiche) è avvenuto.
Triage
Se in realtà il sistema dell’emergenza ospedaliera aveva sviluppato sistemi di categorizzazione e percorsi separati per i casi sospetti, tali procedure non sono state sufficientemente incisive per i reparti interni all’ospedale, punto di partenza nella maggioranza dei casi di contagio intraospedaliero. In pochissimi casi si è provveduto fin da subito a creare dei veri percorsi distinti, comunque con uno scarso controllo del rispetto degli stessi da parte di operatori e utenti.
Trattamento
Da un punto di vista clinico, anche se il trattamento per adesso disponibile non si distanzia sostanzialmente dai protocolli previsti per arginare le complicanze di già note infezioni virali con complicanze polmonari, il contagio da COVID-19, e la sua proliferazione soprattutto nella terza età, ha determinato aggravamenti che hanno messo in crisi la rete degli ospedali e soprattutto delle Terapia Intensive, anche in relazione alla mancanza di un vaccino che arginasse in qualche modo l’insorgenza di polmoniti con insufficienza respiratoria.
Trasporto
L’iperafflusso di pazienti presso i Pronto Soccorsi degli ospedali situati in “aree rosse”, o zone limitrofe, ha portato ad una crisi nella disponibilità delle ambulanze, parte delle quali sono state destinate a trasporti secondari verso ospedali di seconda istanza, con conseguente riduzione dei mezzi disponibili per il soccorso, anche in relazione all’allungamento dei tempi di permanenza delle ambulanze presso gli ospedali, in attesa che venisse decisa la destinazione finale del paziente.
Questo ha determinato la necessità di incrementare in maniera significativa la disponibilità dei mezzi a disposizione, il che è stato possibile grazie anche al significativo supporto fornito dalle Associazioni in convenzione col sistema 118.
26 MARZO 2020

progetto
Cortina 2021: 4-7 Ott. 2019
Si è appena conclusa la prima serie di corsi (MIMMS Basic + MIMMS Advanced + HMIMMS Advanced) previsti nel progetto.
Fra i primi 20 candidati, medici e infermieri della USL 1 Dolomiti, sono stati selezionati i Potenziali Istruttori che affronteranno il prossimo novembre anche il corso GIC per poi entrare gradualmente a far parte del corpo docenti nei successivi corsi previsti.
Train the Trainers!
26 MARZO 2020

progetto
Cortina 2021: Ott. 2019 - Giu. 2020
La USL 1 Dolomiti ha affidato ad ALSG-Italia l'organizzazione di un progetto formativo volto ad aumentare la preparazione del proprio personale nella gestione dell'emergenza complessa sanitaria - anche in vista dei Mondiali di Sci programmati a Cortina d'Ampezzo nel 2021.
Il progetto comprende 6 corsi MIMMS Basic, 6 corsi MIMMS Advanced, 8 corsi HMIMMS Advanced e 1 corso GIC.
Il programma dei corsi inizia ad ottobre 2019 per terminare entro la metà del 2020.
7 GIUGNO 2019